L'apertura di alcuni spiragli per quanto riguarda la soluzione della crisi in atto tra Ucraina e Russia continua ad impattare sui principali mercati azionari del Vecchio Continente, che si avviano a chiudere la seduta in generale rialzo e vicini ai massimi intra.
In questo contesto il FTSE Mib, oltre a recupare la trendline rialzista che parte dai minimi di ottobre 2020, prosegue il suo rimbalzo con i prezzi che, spingendosi sopra i 23.500 punti, guardano i prossimi target posizionati sui 23.750-23.800 punti e a seguire 24.000 punti.
Al ribasso nuovi segnali di debolezza si avrebbero con ritorni sotto la soglia dei 22.000 punti. Tra i settori in primo piano a Piazza Affari troviamo quello finanziario: andiamo a monitorare Banca Generali, che nelle ultime ore ha comunicato i risultati del 2021.
Azioni Banca Generali: risultati record nel 2021
Per Banca Generali, il 2021 ha visto numeri record: l'utile è passato dai 268 milioni di euro del 2020 agli attuali 323,1 milioni di euro (+18%). In salita il margine d'intermediazione che, sfruttando la crescita delle commissioni nette sia di natura ricorrente che variabile, si è portato sui 779,3 milioni di euro (+26,2% rispetto al 2020).
Non delude nemmeno il risultato operativo che si attesta sui 537 milioni di euro in forte crescita (+38%) rispetto ai 335 milioni di euro registrati nel 2020. La società ha infine deliberato un dividendo pari a 1,95 euro per azione che verrà corrisposto in 2 tranche: la prima il 23 maggio 2022 di 1,15 euro e la seconda di 0,80 euro il 20 febbraio 2021. Andiamo ora ad esaminare il suo grafico.
Azioni Banca Generali: analisi tecnica e strategie operative
Dopo aver raggiunto i massimi a 43,50 euro, a novembre 2021 le azioni Banca Generali hanno dato il via ad una correzione che si è rafforzata nelle ultime settimane, riportando i prezzi verso i minimi degli ultimi mesi in area 25,30-25,40 euro.
Il recupero a cui stiamo assistendo in queste giornate potrebbe proseguire anche nelle prossime sedute e dirigersi verso i 31,50 euro e, a seguire, 32 euro. Nel caso si dovesse realizzare, questa view non metterebbe però in un angolo il trend ribassista in atto che, al contrario, si indebolirebbe con un recupero dei 33,70-34 euro.
Solo oltre questi livelli i prezzi tornerebbero a rafforzarsi ponendo le basi per ulteriori recuperi verso i 35 euro e successivamente 36 euro. Qui verrebbe chiuso il gap down lasciato aperto dal 21 febbraio 2022. Al contrario, discese sotto la soglia dei 30 euro riaprirebbero la strada a nuove vendite aumentando di conseguenza le possibilità di andare a rivedere i minimi di periodo con target intermedi posti nei pressi dei 28,80-28,70 euro.