ENI ha comunicato i risultati del primo trimestre 2021: periodo chiuso con ricavi e redditività in ripresa, in seguito al rafforzamento dello scenario upstream con il prezzo del petrolio Brent a 61 dollari al barile. Il gruppo ha inoltre dato indicazioni sul dividendo e sull’outlook 2021. Vediamo tutti i dettagli.
Azioni ENI: tutti i numeri del primo trimestre 2021
ENI ha chiuso il primo trimestre 2021 con ricavi a 14,49 miliardi di euro, in aumento del 4% rispetto ai 13,87 miliardi di euro dello stesso periodo dell’anno scorso. Il gruppo ha terminato il periodo in oggetto con un utile operativo pari a 1,86 miliardi di euro, rispetto al rosso di 1,1 miliardi dello stesso periodo 2020. L’utile operativo adjusted è risultato pari a 1,32 miliardi di euro, in aumento dell’1%.
Nel primo trimestre il Cane a sei zampe ha registrato un utile netto di 856 milioni di euro, rispetto al passivo di 2,93 miliardi contabilizzato nello stesso periodo 2020. L’utile netto adjusted è salito a 270 milioni di euro dai 59 milioni dei primi tre mesi del 2020. Le previsioni pubblicate sul sito di ENI indicavano un risultato operativo adjusted pari a 1,51 miliardi di euro e un utile netto adjusted di 0,44 miliardi di euro.
La produzione di idrocarburi del trimestre è stata pari a 1,7 milioni di barili equivalenti al giorno, in calo del 5%, (al netto dei tagli OPEC+, dell’effetto prezzo positivo dei PSA e del portafoglio) come conseguenza del rallenta mento degli investimenti di sviluppo, parzialmente compensato dalla crescita delle produzioni in Egitto supportata dalla robusta ripresa della domanda gas nel Paese. La produzione era stimata a 1,7 milioni di barili equivalenti al giorno.
A fine marzo l’indebitamento finanziario netto era pari a 17,51 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 16,59 miliardi di inizio anno con un leverage (rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto comprese le interessenze di terzi) di 0,44.
Nei primi tre mesi dell’anno il gruppo ha generato un flusso di cassa operativa di 1,38 miliardi di euro, beneficiando di un maggiore volume di crediti con scadenza nei successivi reporting period ceduti in factoring rispetto al quarto trimestre del 2020.
Gli investimenti netti sono stati pari a 1,39 miliardi di euro che si confrontano con gli 1,91 miliardi del primo trimestre 2020, finanziati interamente dal flusso di cassa ante variazione circolante al costo di rimpiazzo.
"Il trimestre ha registrato una generazione di cassa organica prima della variazione del capitale circolante di circa 2 miliardi, nettamente superiore agli investimenti del periodo di 1,4 miliardi. Il progressivo miglioramento del quadro pandemico ed economico a livello globale ci consente di guardare con ottimismo ai prossimi mesi e di prevedere una generazione di free cash flow nell'anno superiore a 3 miliardi sulla base dei prezzi correnti del Brent di 60 dollari al barile", ha commentato l'AD Claudio Descalzi.
Azioni ENI: dividendo e outlook 2021
ENI ha anticipato che a fine luglio, in occasione dell’Interim Report, sarà comunicato l’aggiornamento della previsione del Brent di riferimento 2021 che contribuirà alla determinazione della componente variabile del dividendo e della possibile riattivazione del buy-back nel 2021.
Il management ha ricordato che al floor dividend di 0,36 euro per azione, verrà sommata una componente variabile di valore crescente a partire da un Brent di riferimento pari a 43 dollari al barile. Il buy-back sarà attivato a partire da un Brent di riferimento di 56 dollari al barile.
Per l’intero 2021 il gruppo prevede una generazione di free cash flow nell’anno superiore a 3 miliardi di euro sulla base dei prezzi correnti del Brent di 60 dollari al barile. ENI ha confermato la produzione di idrocarburi nell’anno pari a circa 1,7 milioni di barili equivalenti al giorno, assumendo tagli OPEC+ di circa 35 mila boe/giorno in media annua.
Il board ha inoltre indicato una previsione di spending organico per investimenti di circa 6 miliardi di euro, mentre al prezzo corrente del Brent di 60 dollari al barile stima un cash flow operativo ante working capital superiore a 9 miliardi.
Via al progetto strategico per attività retail e di energia rinnovabile
Il Cda di ENI ha deliberato l'avvio del progetto strategico per la quotazione o la cessione di una quota di minoranza di un nuovo veicolo societario che metterà insieme le attività retail e di energia rinnovabile del gruppo.
Lo studio prevede la valutazione delle molteplici opzioni, un'IPO alla cessione o allo scambio di una quota di minoranza, per la valorizzazione del veicolo nel corso del 2022 subordinatamente alle condizioni di mercato, si legge in una nota.
ENI Gas e Luce e Renewables avrà l'obiettivo di sviluppare entro il 2025 una capacità di generazione elettrica da fonte rinnovabile superiore a 5 GW. Tale capacità sarà offerta alla crescente base clienti, di oltre 11 milioni entro quella data, con un Ebitda complessivo previsto in crescita, dai 600 milioni di euro del 2021 a oltre 1 miliardo di euro nel 2025, si legge in una nota del gruppo.
Il progetto che vede già coinvolto un team ENI, supportato da advisor strategici e finanziari, fa parte del più ampio impegno della società per creare valore attraverso la transizione energetica e contribuirà al raggiungimento dei target di riduzione delle emissioni scope 3, una parte fondamentale della strategia di medio-lungo termine che porterà la società alla neutralità carbonica entro il 2050.