I futures del Vecchio Continente, impostati nei pressi della parità, anticipano un inizio di giornata all'insegna della cautela. Con il focus rivolto in queste ore alle elezioni di Midterm USA, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni in area 23.400 punti, confermando il trend rialzista che potrebbe proseguire in direzione dei 23.500-23.550 punti e a seguire verso i 23.750 punti.
In questo contesto eventuali correzioni verso i 23.000 punti e successivamente in direzione dei 22.700-22.750 punti non cambierebbero la view presente. Tra i temi da monitorare a Milano troviamo Avio, che ha comunicato i dati dei primi 9 mesi: andiamo a vederli nel dettaglio.
Avio: nei primi 9 mesi deludono EBIT ed EBITDA
Avio ha chiuso i primi 9 mesi del 2022 con un portafoglio ordini a 870,2 milioni di euro, che risulta in aumento del 7% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il backlog incorpora i contratti per lo sviluppo di Vega E, la versione potenziata del razzo Vega, e le attività di produzione per il P120, il nuovo motore a razzo propellente sviluppato in collaborazione con Airbus Safran Launchers.
Nel periodo gennaio-settembre 2022 i ricavi passano dai 194 milioni del 2021 agli attuali 219,9 milioni di euro, in scia alla conclusione delle attività di sviluppo di Vega C, la cui prossima missione è attesa entro questo mese. L'EBITDA Reported segna un calo del 19%, a 6,5 milioni, mentre il dato adjusted scende del 15% a 10 milioni di euro. Ad impattare su questi numeri l'aumento dei costi energetici.
In calo risulta anche l'EBIT Reported, a -7,7 milioni di euro così come quello adjusted a -4,2 milioni di euro. Per quanto riguarda la view per l'ultimo trimestre, Avio conferma la guidance che era stata comunicata al mercato a settembre 2022.
Avio: analisi tecnica e strategie operative
Le decise vendite che hanno caratterizzato la giornata di ieri, in scia alla delusione in merito ad EBIT ed EBITDA negativi, stanno riportando velocmente il titolo Avio a contatto con i primi supporti sulla soglia dei 10 euro. Nel breve periodo la mancata tenuta di questi livelli potrebbe far proseguire la nuova fase correttiva partita il 1° novembre con un Engulfing ribassista, che potrebbe spingere i prezzi verso i 9,50 euro e successivamente in direzione dei minimi degli ultimi anni posti nei pressi dei 9 euro. Fondamentale nel caso diventerà la tenuta di queste aree per evitare un ulteriore indebolimento della struttura grafica.
Al contrario, il mantenimento dei 10 euro potrebbe porre le basi per un rimbalzo verso i 10,50 euro e, a seguire, sugli 11 euro. Per avere però un segnale di forza il titolo dovrebbe spingersi oltre i massimi di novembre in area 11,35-11,40 euro. Nel caso in cui ci fosse un superamento di queste resistenze, si avrebbe un primo target sui 12 euro e in seguito sui 12,50 euro, dove verrebbe chiuso il gap down aperto il 12 settembre del 2022.
Vuoi seguire ogni giorno la nostra operatività sul mercato azionario italiano? Iscriviti al Portafoglio Long e Short