Con gli investitori che aspettano di conoscere le decisioni che Jerome Powell comunicherà in serata per quanto riguarda i tassi di interesse in USA, i principali mercati azionari del Vecchio Continente si avviano a chiudere in leggero territorio negativo. In questo contesto il FTSE Mib cerca di mantenersi sopra l'importante soglia psicologica dei 24.000 punti, per evitare una nuova fase di vendite che avrebbero un primo target sui 23.750-23.700 e a seguire 23.500 punti. Tra i titoli che a Milano fanno peggio del mercato troviamo Ferrari, che ha comunicato i dati riguardanti il primo trimestre 2022.
Ferrari: i risultati finanziari del primo trimestre 2022
Per Ferrari, il 2022 è iniziato con risultati eccellenti ma in linea con il consensus degli analisti. La società ha chiuso il primo trimestre con un utile netto a 239 milioni di euro, che si confronta con i 206 milioni dello stesso periodo del 2021. Migliorano anche i ricavi, in salita di oltre il 17% a 1,186 miliardi di euro. Le vetture consegnate passano dalle 2.771 dei primi tre mesi del 2021 alle attuali 3.251, trainate in particolar modo dalla Ferrari Roma e dalle SF90.
L'Ebitda si è portato a 423 milioni di euro (+12,5% a/a), mentre l'Ebit è salito a 307 milioni di euro (+15,4%). Ottima la generazione di free cash flow industriale, pari a 299 milioni di euro con un indebitamento industriale netto migliorato a 136 milioni di euro, che si confronta con i 297 milioni di fine 2021. Per quanto riguarda l'outlook sui prossimi mesi, nonostante le incertezze geopolitiche ed il rincaro delle materie prime, l'azienda rimane fiduciosa sul raggiungimento dei target che saranno presenti alla comunità finanziaria in occasione del Capital Markets Day in programma il 16 giugno a Maranello. Andiamo a vedere ora l'impostazione grafica del titolo.
Azioni Ferrari: analisi tecnica e strategie operative
Per le azioni Ferrari, il rimbalzo a cui avevamo assistito nelle ultime giornate partito dai supporti a 190 euro, ha lasciato il posto alle vendite che stanno contrassegnando la seduta odierna. Nel breve periodo sarà fondamentale la tenuta dei livelli segnalati, per evitare una nuova fase correttiva che potrebbe spingere i prezzi verso i 178 euro (dove ci sarebbe la chiusura del gap up lasciato aperto il 16 marzo) e successivamente in direzione dei minimi degli ultimi 11 mesi in area 165 euro.
Al contrario, segnali positivi li avremmo con il superamento dei massimi dell'ultimo mese posti sui 212-213 euro, oltre i quali si potrebbe assistere ad una nuova accelerazione rialzista che avrebbe un primo target sui 220 euro e a seguire 238 euro. Nel caso in cui questa view dovesse trovare conferma, diventerebbe cruciale la rottura di tale ostacolo per vedere i prezzi tornare sui massimi storici a 248 euro.
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