Nel premarket di Wall Street gli investitori tornano a guardare con interesse alle azioni Tesla, che stanno mettendo a segno un rialzo superiore ai tre punti percentuali. A spingere gli acquisti sul titolo è la notizia relativa alle intenzioni della società di
esportare in Asia e in Europa le Model 3 prodotte nella Gigafactory di Shangai.
Tesla: una scommessa sull’Europa
La produzione dei veicoli prodotti in Cina da esportare
inizierà probabilmente nel quarto trimestre 2020. Secondo le fonti interpellate da Bloomberg, i Paesi interessati dalla decisione dell’azienda guidata da
Elon Musk sono Singapore, Australia, Nuova Zelanda ed Europa.
Ricordiamo a questo proposito che entro l’estate 2021 la società prevede di iniziare la produzione nella fabbrica che sta costruendo a Berlino: all’interno dell’edificio l’azienda prevede di assemblare 500.000 veicoli l’anno.
Le spedizioni prenderanno il via tra fine 2020 e inizio 2021. La decisione è dettata dalla necessità per Tesla di spingere la sua produzione in un contesto in cui la competizione sta aumentando, specie se si considera che anche i produttori di auto tradizionali guardano sempre più all’elettrico. Oltre a questo, quella descritta potrebbe essere anche una scommessa per vendere più veicoli nel Vecchio Continente visto che la domanda per auto Tesla stenta a decollare.
Nel periodo gennaio-agosto 2020, sono stati solo 8.000 le Tesla vendute in Germania: una quota di mercato dello 0,5%. Per gli analisti di Credit Suisse, i piani di export sono positivi per Tesla, visto che i prezzi potranno essere inferiori grazie al basso costo cinese. Tuttavia,
questa mossa potrebbe indicare che la domanda in Cina non è così solida.
Azioni Tesla: analisi tecnica e strategie operative
A dispetto dei rialzi degli ultimi giorni,
le azioni Tesla continuano a puntare verso il duplice supporto di area di 290 dollari. Oltre ad essere un valore vicino alla soglia psicologica dei 300 dollari, qui transitano anche il livello orizzontale espresso dai massimi del 6 luglio 2020 e la linea di tendenza che unisce i minimi del 18 marzo e 25 giugno 2020.
Da tale zona i compratori potrebbero tornare a farsi vivi, forti di una situazione in cui parte degli eccessi è stata riassorbita da quella che al momento possiamo ancora definire come una correzione. Solo una
discesa al di sotto del sostegno a 290 avrebbe la possibilità di far iniziare vendite più decise, le quali potrebbero estendersi in prima battuta fino ai 200 dollari.
Visto che la tendenza può ancora considerarsi ascendente, si potrebbero
valutare strategie di natura long in caso di ulteriori impulsi ribassisti in zona 290 dollari. Lo stop loss sarebbe invece localizzato a 240 dollari, mentre l’obiettivo a 400 dollari.