Unicredit: cosa fare con le azioni dopo i conti del 2° trimestre? | Investire.biz

Unicredit: cosa fare con le azioni dopo i conti del 2° trimestre?

06 ago 2020 - 09:43

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Unicredit ha rilasciato i conti del 2° trimestre 2020, superiori al consensus. Dopo aver visto i risultati del periodo, vediamo cosa dice l'analisi tecnica sulle azioni

Azioni Unicredit in evidenza oggi a Piazza Affari. I prezzi dell’istituto di Piazza Gae Aulenti si attestano a 8,13 euro, in rialzo dello 0,63% rispetto alla seduta di ieri. Oggi la seconda banca italiana ha rilasciato i risultati del secondo trimestre 2020. I conti dell’istituto guidato da Jean Pierre Mustier arrivano poco dopo quelli oltre le attese di Intesa Sanpaolo. Vediamo se anche Unicredit ha stupito gli analisti.

Unicredit: i conti del secondo trimestre 2020

Unicredit ha rilasciato i conti del secondo trimestre 2020 evidenziando un utile netto di 420 milioni di euro, sopra le attese degli analisti che si attendevano un risultato a 335 milioni di euro. La prima metà del 2020 chiude però in negativo di 2,286 miliardi di euro a causa dell’ampia perdita registrata nel 1° trimestre dell’anno. L’utile netto sottostante ha segnato un calo a 0,5 miliardi di euro ma con tutte le divisioni tornate alla redditività. L’unica eccezione è rappresentata dal Commercial Banking Austria.

L’istituto di Piazza Gae Aulenti ha battuto il consensus sia dal punto di vista dei ricavi, pari a 4,17 miliardi di euro (stime a 4,12 miliardi), che delle commissioni a 2,393 miliardi di euro. Per quest’ultimo aggregato le attese erano per 2,371 miliardi di euro. Cresce anche il comparto trading con 397 milioni di euro (contro i 263 milioni previsti).

Il rapporto CET1 Fully Loaded nel periodo aprile-giugno è stato pari a 13,85% con un ratio Liquidity Coverage al 173%. La decisione da parte della BCE di sospendere la distribuzione di dividendi e buyback per il 2020 ha fatto crescere il buffer MDA sul CET1 a 481 punti base. Il target della banca era di 200-250 punti.

In una conference call con le agenzie di stampa Jean Pierre Mustier, Amministratore Delegato di Unicredit, ha confermato la guidance e l’obiettivo del 2021 per un utile compreso tra i 3 e i 3,5 miliardi di euro. Sul capitolo dividendi Mustier ha annunciato che la cedola tornerà il prossimo anno: verrà distribuito il 50% dell’utile netto sottostante ripartito tra un dividendo in contati per il 30% e buyback per il 20%.

Riguardo alle voci relative a una fusione con Banco BPM, l’AD di Unicredit ha ribadito che non ci sono attività di M&A in programma e che verrà privilegiato il programma di riacquisto di azioni proprie, giudicato senza rischi di esecuzione. Il piano strategico al 2023 verrà infine aggiornato nel 1° trimestre del 2021. Per gli analisti di Jefferies, i conti di Unicredit si sono dimostrati solidi, mantenendo un rating “hold” e prezzo obiettivo a 9 euro.

Azioni Unicredit: analisi tecnica e strategie operative

Da un punto di vista grafico i prezzi delle azioni Unicredit stanno proseguendo il rimbalzo iniziato dopo il test del supporto a 7,52 euro, espresso dai massimi dello scorso 8 aprile. L’intensità della ripartenza non sembra essere in grado di durare in quanto i corpi delle barre rialziste stanno evidenziando una progressiva riduzione, sinonimo di una crescente pressione del fronte ribassista.

La debolezza è incrementata nelle ultime ottave di luglio 2020, quando le quotazioni hanno effettuato la violazione della linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 14 e 28 giugno 2020. La fase di rimbalzo in atto verrebbe invalidata in caso di discesa al di sotto del sostegno a 7,52 euro: in tale eventualità il successivo livello da tenere monitorato è a 6,26 euro, espresso dai minimi del 15 marzo.

Se invece la seduta di oggi dovesse chiudere dimostrando una certa forza, l’obiettivo degli acquirenti potrebbe portarsi a 8,74 euro, dove passano la trendline ascendente menzionata prima e quella disegnata con i top del 24 marzo e 8 giugno scorsi. Nel breve periodo la debolezza dimostrata dai prezzi in apertura potrebbe essere sfruttata per valutare strategie di matrice short in caso di discesa al di sotto di 7,94 euro. Lo stop loss sarebbe localizzato a 8,18 euro, mentre l’obiettivo a 7,60 euro.

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