Nel pieno di una tempesta di vendite sui mercati finanziari causata dalle prospettive di nuovi lockdown in Europa a causa dell’aggravarsi della pandemia di Coronaviurus, FCA ha
reso noti i conti del 3° trimestre 2020. Al momento della scrittura, il titolo della società guidata da Mike Manley sta mettendo a segno un -2,91% a Piazza Affari. Vediamo ora i risultati del gruppo automobilistico e le sue prospettive per l’ultima parte dell’anno.
FCA: i risultati del 3° trimestre 2020
Nel 3° trimestre 2020, FCA ha registrato
ricavi netti per 25,814 miliardi di euro, in calo del 6% rispetto al medesimo periodo del 2019. L’azienda ha poi registrato un
EBIT “adjusted” 2,276 miliardi di euro (+6% sul terzo trimestre 2019) e
utile netto a 1,53 miliardi di euro (+21% a/a).
I veicoli consegnati negli ultimi tre mesi sono invece stati 1.026.000. Nel comunicato stampa diffuso da FCA, l’Amministratore Delegato Mike Manley ha affermato che le
performance sono state guidate dal Nord America (71,6% del totale dei ricavi). Per l’ultimo trimestre dell’anno, l’azienda stima un
EBIT “adjusted” compreso tra i 3 e i 3,5 miliardi di euro e un free cash flow industriale tra zero e negativo per un miliardo di euro.
Queste previsioni sono state fatte al netto di interruzioni a causa della pandemia. In merito alla fusione con PSA, Manley ha dichiarato che i preparativi “stanno avanzando molto bene”, confermando
l’obiettivo di una chiusura della transazione entro il 1° trimestre del 2021. Ricordiamo che lo scorso settembre sono stati
modificati alcuni punti sull’accordo originale.
Azioni FCA: analisi tecnica e strategie operative
Dopo una seduta partita all’insegna delle decise vendite, le
azioni FCA sono riuscite a ripartire rimbalzando sulla linea di tendenza che unisce i minimi del 23 marzo e 20 maggio 2020 e su quella ottenuta collegando i top del 15 settembre e 8 ottobre 2020.
Se la seduta di oggi dovesse chiudere dando vita ad un
pattern di Hammer rialzista, è possibile che i corsi riescano a mettere in piedi un movimento con obiettivi localizzati a 11,235 euro e 12 euro, dove transitano rispettivamente il livello orizzontale espresso dai top del 15 settembre 2020 e la trendline disegnata con i massimi del 16 marzo e 15 settembre 2020.
Una discesa al di sotto dei minimi di oggi, a 10,381 euro e una successiva rottura del sostegno in zona 10 euro sarebbero due segnali decisamente negativi, che potrebbero portare a una nuova ondata di negatività sul titolo. Operativamente, si potrebbero valutare
strategie di natura long di breve periodo da 10,80 euro. Lo stop loss sarebbe localizzato a 10,53 euro, mentre l’obiettivo a 11,14 euro.