La prossima settimana Amazon rilascerà i conti del secondo trimestre 2022 e l'incertezza è tanta. La paura degli investitori è che si concretizzerà il timore impellente che
i ricavi crescano al ritmo più lento dallo scoppio della bolla dot-com del 2000 o addirittura che non crescano affatto.
Le preoccupazioni però vanno oltre la trimestrale e guardano ai prossimi mesi, dove alcun rischi stanno montando e si fanno sempre più incalzanti. Questi potrebbero riguardare una spesa pubblicitaria più ridotta per effetto della crisi inflazionistica, i controlli normativi che diventano più pressanti, minori investimenti nella tecnologia aziendale come quelli su Amazon Web Services nel caso dovesse arrivare una recessione e un mercato più lento dell'e-commerce. Questi fattori messi insieme potrebbero cambiare la visione generale sul gigante di Seattle, almeno nel breve termine.
Rimanendo nell'ambito della trimestrale, le proiezioni societarie sono di entrate comprese in un range di 116-121 miliardi di dollari e un reddito operativo tra -1 e 3 miliardi di dollari. Il consensus stima invece un fatturato di 119,4 miliardi e un reddito operativo di 2 miliardi, con utili per azione di 15 centesimi.
Azioni Amazon: per gli analisti sono da comprare
Gli analisti comunque continuano a mantenere un certo ottimismo sul titolo Amazon a Wall Street. Brian White, analista di Monness Crespi Hardt, ritiene che Amazon sia ben posizionata per beneficiare della trasformazione digitale, nonostante alcuni venti contrari come la recessione economica, le pressioni normative, il panorama geopolitico e i mercati azionari in subbuglio. White considera le azioni dell'e-commerce Buy, con prezzo obiettivo di 172 dollari, circa 50 dollari in più rispetto alle quotazioni attuali.
Dello stesso avviso risulta essere Tom Forte, analista di D.A. Davidson, sebbene abbia abbassato le stime sulle entrate del secondo trimestre del 10% a 105 miliardi di dollari, collocandosi così al di sotto del consensus di Wall Street. L'esperto ha anche tagliato sempre del 10% le previsioni di vendita per l'anno prossimo e quello successivo a causa delle questioni macroeconomiche e geopolitiche, della riduzione della spesa discrezionale e quindi dell'allontanamento dall'e-commerce, nonché dalla forza del dollaro USA che penalizza una società che produce buona parte dei propri guadagni all'estero. Forte però ritiene che Amazon manterrà la sua forza nel cloud computing e nella pubblicità, per cui conferma il rating Buy sul titolo con prezzo obiettivo a 156,25 dollari, anche se messo sotto revisione.
James Lee, analista di Mizuho, pensa che le azioni Amazon siano da acquistare rispetto ai prezzi attuali, ma ha dato una sforbiciata al target price portandolo a 155 da 197,50 dollari. Lee ravvisa alcuni rischi riguardo il ramo pubblicitario e il cloud computing, che possono far abbassare i ricavi e i profitti per il 2022 e il 2023. Inoltre, considera le previsioni di crescita di Wall Street del 14% nel business dell'e-commerce per la seconda metà dell'anno in corso troppo ottimistica e stima una crescita del 10%. Esattamente come per l'anno prossimo, laddove gli analisti in media vedono un aumento del 15%. A suo giudizio, le azioni nel breve termine quindi non hanno grandi catalizzatori.
Un altro analista che ha ribadito rating Buy ma ha tagliato il prezzo obiettivo è Lee Horowitz di Deutsche Bank. Secondo il suo giudizio, le azioni Amazon sono da comprare ma con target fino a 155 dollari e non più fino a 174 dollari come in precedenza indicato. L'esperto ha indicato nella recessione in arrivo il principale fattore che porta a temperare le prospettive di entrata per quest'anno e il prossimo. Ad ogni modo, Horowitz è convinto che il titolo sovraperformerà il mercato in quanto in una recessione emergeranno alcuni aspetti positivi per l'azienda come la viscosità di Prime, la spesa dei consumatori non discrezionale dell'e-commerce e quella relativa ad Amazon Web Services.