Tramite un investimento di 1 miliardo di dollari, Alibaba ha deciso di puntare sul cloud computing. La cifra sarà spalmata su tre anni e cercherà di portare i clienti ad aggiornare la loro infrastruttura digitale attraverso incentivi in termini di finanziamenti, sconti e altri servizi aggiuntivi.
Con questa mossa, il gigante tecnologico cinese cerca di compensare il rallentamento del core business determinato dall'e-commerce, basandosi su un'attività che rappresenta una parte che la società reputa fondamentale per la crescita futura dell'azienda. Negli ultimi anni Alibaba si è sviluppata molto nel cloud, nel tentativo di rivaleggiare con altri giganti colossi tecnologici come Amazon e Microsoft.
I prodotti messi a disposizione da Alibaba per quanto riguarda il cloud sono diversi. Ad esempio vi è un database nativo cloud multi-model e dei servizi di cloud distribuito, che si pone di gestire le reti, l'archiviazione e il computing. Abbiamo poi l'Essd Auto PI, che permette alle aziende la gestione di aumenti improvvisi nel traffico dati. Inoltre, vi è anche l'Ack One, che consente la gestione per cluster dei container, la riorganizzazione delle proprie risorse e il recupero dei dati persi attraverso una sola piattaforma unificata in un cloud pubblico o privato.
Selina Yuan, Presidente internazionale della divisione cloud intelligence di Alibaba, ha dichiarato che la nuova strategia darà la priorità alla crescita dei partner dell'azienda e, attraverso l'espansione del business, mira a costruire un ecosistema inclusivo a beneficio di tutti gli stakeholder.
Alibaba: il cloud potrà risollevare le azioni in Borsa?
Il cloud computing quest'anno ha assunto una rilevanza particolare per società come Alibaba, dal momento che queste hanno dovuto pagare uno scotto molto grosso determinato da numerosi venti contrari. I blocchi imposti in Cina per il Covid-19 hanno danneggiato molte aziende, finendo per riflettersi anche nelle attività di e-commerce. Questo ha innescato un deciso rallentamento del business, che risalta ancora di più dal momento che i gruppi tecnologici cinesi provengono da quasi due anni di feroce accanimento repressivo da parte delle Autorità di regolamentazione.
Gli effetti in Borsa si sono fatti sentire: le azioni Alibaba da inizio 2022 hanno perso oltre due terzi del loro valore. Le incertezze per il futuro sono ancora tante, poiché il contesto generale, determinato dalla crisi energetica e dai conflitti geopolitici, non promette granché di buono. Nello specifico della società guidata da Daniel Zhang, bisognerà vedere come sarà l'atteggiamento di Pechino verso le aziende tech dopo il Congresso del Partito Comunista Cinese, che nominerà probabilmente Xi Jinping per il terzo mandato consecutivo.
Quest'anno alcuni segnali distensivi ci sono stati, alternati però a momenti in cui si è intravisto un ritorno al passato. Sullo sfondo vi è sempre la minaccia di un delisting da Wall Street per le azioni Alibaba, se i Regolatori cinesi e americani non arriveranno a una collaborazione sugli standard contabili. Anche in questo caso sono stati fatti passi avanti, ma il rischio di essere messe fuori dalla Borsa americana sussiste ancora per le azioni del colosso cinese e ciò potrebbe pesare sulle quotazioni future.